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Iperrealismo
Sitelli olio su tela 60x110x4 Eggs III - Falso d'autore di Pedro Campos Sitelli settembre 2021
Sitelli olio su tela 40x100x4 Stacked Fruit - Falso d'autore di Christopher St. Leger Sitelli settembre 2021
Sitelli olio su tela 50x90x2 Frutta - Falso d'autore sconosciuto
Sitelli 2022
In quest'opera di straordinaria potenza visiva, l'artista esplora il tema universale della fragilità attraverso la rappresentazione di un guscio d'uovo frantumato, elevandolo a simbolo di profonda riflessione esistenziale.
La composizione verticale, magistralmente centrata, invita l'osservatore a un viaggio introspettivo tra le crepe e le fratture di questa struttura apparentemente semplice ma infinitamente complessa. Ogni frammento, ogni scheggia del guscio è resa con una precisione quasi scientifica, rivelando la mano di un artista che padroneggia la tecnica dell'iperrealismo con rara sensibilità.
La palette cromatica, dominata da caldi toni terrosi – ocra, marroni e gialli intensi – crea un contrasto drammatico con i neri profondi che definiscono le ombre e le cavità. Questa scelta conferisce all'opera una dimensione quasi scultorea, dove la luce sembra provenire dall'interno del guscio stesso, simbolo di vita interrotta ma anche di possibile rinascita.
Ciò che col la capacità dell'artista di trasformare un soggetto apparentemente banale in una potente metafora della condizione umana: il guscio, protettivo ma fragile, diventa emblema del delicato equilibrio tra forza e vulnerabilità che caratterizza la nostra esistenza. Le fratture non sono solo segni di rottura, ma anche aperture verso nuove possibilità, varchi attraverso cui filtra la luce della trasformazione.
L'opera si inserisce perfettamente nella tradizione della natura morta contemporanea, rinnovandola con una sensibilità tutta personale che invita lo spettatore a riflettere sulla bellezza nascosta nell'imperfezione e sulla poesia insita nel decadimento. Un lavoro che testimonia la capacità dell'artista di vedere oltre l'apparenza, rivelando la complessità e la ricchezza simbolica degli oggetti più comuni.
In questa straordinaria natura morta, l'artista raggiunge vette di virtuosismo tecnico che trascendono la semplice rappresentazione per diventare celebrazione della bellezza intrinseca del mondo naturale. La composizione orizzontale, sapientemente orchestrata, presenta una varietà di frutti che dialogano tra loro in un equilibrio cromatico e formale di rara armonia.
L'opera si distingue per una padronanza assoluta della tecnica iperrealista: ogni dettaglio è reso con una precisione quasi scientifica che rivela una profonda conoscenza della materia pittorica. I riflessi lucidi sulla buccia del limone, la texture granulosa del melone, la trasparenza succosa dell'anguria con i suoi semi perfettamente definiti, la pruina dell'uva e la polpa segmentata del mandarino testimoniano un'osservazione meticolosa della realtà e una straordinaria capacità di tradurla sulla tela.
La palette cromatica, ricca e vibrante, è orchestrata con raffinata sensibilità: i gialli solari del limone, i verdi intensi delle foglie, i rossi profondi dell'anguria e delle ciliegie, i viola vellutati dell'uva creano un contrappunto cromatico che si staglia con eleganza sullo sfondo neutro.
La luce, morbida ma precisa, modella i volumi e definisce le ombre con una naturalezza che inganna l'occhio.
Ciò che eleva quest'opera oltre il puro esercizio tecnico è la sua capacità di evocare sensazioni sinestesiche: guardando questi frutti, lo spettatore può quasi percepirne il profumo, immaginarne la consistenza, pregustarne il sapore.
L'artista trasforma così una tradizionale natura morta in un'esperienza sensoriale completa, un invito alla contemplazione della perfezione che si cela nelle cose semplici.
In "Sinfonia di Sapori" si percepisce l'eredità della grande tradizione della natura morta europea, da Caravaggio a Chardin, reinterpretata con una sensibilità contemporanea che celebra l'abbondanza e la generosità della natura.
Un'opera che non si limita a mostrare la realtà, ma ne rivela la poesia nascosta, trasformando il quotidiano in straordinario attraverso la magia della pittura.
In quest'opera di straordinaria fattura tecnica, l'artista esplora il dialogo tra trasparenza e opacità, tra contenitore e contenuto, creando una natura morta che trascende la semplice rappresentazione per diventare meditazione visiva sulla materia.
La composizione, sapientemente centrata, presenta una ciotola di vetro colma di noci che cattura immediatamente l'attenzione dell'osservatore. La scelta di questo soggetto apparentemente semplice rivela in realtà una sfida pittorica di notevole complessità, affrontata con maestria assoluta. L'artista dimostra una padronanza tecnica che si colloca ai vertici della tradizione iperrealista contemporanea.
Ciò che colpisce è il virtuosismo nella resa delle diverse da un lato la ruvidezza organica dei gusci delle noci, con le loro superfici irregolari, venature e sfumature cromatiche; dall'altro la fragilità cristallina del vetro, con i suoi riflessi, le trasparenze e le sottili distorsioni ottiche che crea. Questo contrasto materiale diventa metafora visiva del rapporto tra natura e artificio, tra organico e inorganico.
La palette cromatica, dominata da caldi toni terrosi – ocra, marroni e sfumature ambrate – si staglia contro uno sfondo dai toni morbidi e sfumati che crea profondità e atmosfera. La luce, sapientemente orchestrata, accarezza le superfici rivelando ogni minimo dettaglio e creando un gioco di riflessi sul vetro che aggiunge complessità visiva all'insieme.
L'opera si inserisce nella grande tradizione della natura morta europea, da Chardin a Morandi, reinterpretandola con sensibilità contemporanea. L'artista trasforma un soggetto quotidiano in un'esperienza contemplativa che invita lo spettatore a soffermarsi sui dettagli, a percepire la materialità degli oggetti, a riflettere sulla bellezza nascosta nelle cose semplici.
"Trasparenze e noci" non è solo dimostrazione di eccellenza tecnica, ma anche riflessione sulla percezione visiva e sulla capacità dell'arte di rivelare l'essenza poetica della realtà quotidiana, trasformando l'ordinario in straordinario attraverso lo sguardo attento e la mano sapiente dell'artista.